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Casa, gli italiani scelgono l'intermediazione

Il mercato immobiliare, soprattutto nelle grandi città, sta tornando lentamente ad assestarsi su buoni livelli. Acquistare e vendere casa, però, sono azioni che possono richiedere molto tempo, ecco perché sempre più famiglie si affidano ad intermediari.
Le agenzie immobiliari, nonostante negli ultimi tempi siano in sfida con il canale web, oltre a raggiungere un pubblico molto più ampio di quanto potrebbe fare un singolo cittadino, offrono consigli preziosi e diretti sia all'acquirente sia al venditore, occupandosi della transazione in tutte le sue fasi.
Dall’Indagine 2016 di Tecnoborsa è emersa una crescita decisamente significativa dell’utilizzo dell’agenzia immobiliare da parte di chi ha effettuato una transazione nel biennio 2014-2015. Più del 60% di coloro che hanno acquistato e/o venduto casa hanno fatto ricorso all'intermediazione, facendo registrare il massimo storico da quando Tecnoborsa ha iniziato a monitorare il fenomeno, cioè dall’Indagine 2004.
Tra chi non vi ha fatto ricorso, indipendentemente dal tipo di transazione effettuata, è sempre predominante la motivazione del costo troppo elevato ma c’è da notare che le quote di chi le indica sono nettamente in calo rispetto al passato; viceversa, sono aumentati significativamente coloro che lamentano un’insoddisfazione verso i servizi offerti da parte delle agenzie. Scendendo nel dettaglio si rileva che tra i principali motivi del mancato ricorso all’agenzia da parte di chi ha acquistato un immobile c'è il fattore prezzo (51,5%) mentre a seguire troviamo la scarsità dei servizi di assistenza/consulenza offerti (30,8%), infine, la scarsità di offerte immobiliari (17,7%).
Esaminando i diversi canali attraverso i quali le famiglie sono venute a conoscenza del bene acquistato continua a prevalere il passaparola, anche se in calo di quasi 10 punti percentuali rispetto al biennio precedente; seguono coloro che si sono rivolti in modo diretto a un’agenzia. Il 33% di coloro che hanno acquistato un’abitazione nel biennio 2014-2015 sono venuti a conoscenza dell’immobile attraverso il passaparola con amici e conoscenti o portieri e custodi degli immobili – che da sempre rappresentano un punto di riferimento del mercato informale; per il 28,3% tramite un’agenzia immobiliare; per il 19,9% dalla lettura di cartelli; per il 14,9% attraverso siti e offerte presenti su Internet – di cui il 12,8% consultando siti di offerte immobiliari e il 2,1% social network; infine, per il 3,6% tramite la consultazione di riviste specializzate o quotidiani. Rispetto all’Indagine 2014 c’è stato un calo di chi è ricorso al passaparola e un incremento abbastanza significativo dell’utilizzo di Internet e della lettura dei cartelli, mentre gli altri due canali sono rimasti sostanzialmente stazionari.
Il 69,8% di coloro che hanno dichiarato di essere venuti a conoscenza dell’immobile acquistato attraverso cartelli vendesi, Internet, riviste specializzate e/o quotidiani hanno affermato che gli annunci su questi canali erano stati pubblicati da agenzie immobiliari. Quindi il 55,1% delle famiglie che ha acquistato un’abitazione nel biennio 2014-2015 ne è venuta a conoscenza, in modo diretto o indiretto, attraverso un’agenzia immobiliare.
Tuttavia, anche il 38,4% di chi è venuto a conoscenza dell’immobile attraverso il passaparola ha dovuto trattare con un’agenzia immobiliare per concludere l’acquisto, questo dipende logicamente dal fatto che le famiglie che hanno venduto avevano dato precedentemente il mandato a queste ultime, infatti il 63,1% delle abitazioni acquistate erano state affidate dal venditore a un operatore del settore.
Nel biennio considerato è stato molto alto il ricorso all’agenzia immobiliare anche per la valutazione dei beni compravenduti, però la quota di chi vi ha fatto ricorso come semplici intermediari rimane la più alta. Come per l’intermediazione, ne ha usufruito maggiormente chi ha venduto rispetto a chi ha acquistato, tuttavia il gap si è notevolmente ridotto rispetto all’Indagine precedente, questo perché la quota di chi ha fatto valutare il bene prima di acquistarlo è cresciuta di quasi 20 punti percentuali – raggiungendo il suo massimo storico – mentre la quota di chi lo ha fatto prima di vendere è rimasta sostanzialmente immutata. Viceversa, tra chi ha acquistato è scesa la quota di chi è ricorso al parere di un libero professionista e, anche in questo caso, tra chi ha venduto non si sono registrate variazioni.
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