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Boom dei mutui a tasso fisso: è la scelta giusta?

14/10/2016
Boom dei mutui a tasso fisso: è la scelta giusta?

Tasso fisso o variabile? È la domanda che tutti i mutuatari si pongono nella scelta del finanziamento per acquistare casa. Secondo le ultime indicazioni dei principali broker online, circa il 75% dei nuovi mutui stipulati (compresi quelli per surroga e sostituzione) sono oggi a tasso fisso, una percentuale che dovrebbe mantenersi anche negli ultimi tre mesi del 2016 dato che ormai il fisso costa quasi quanto un variabile.

L’incertezza legata al futuro rende la rata costante la più richiesta dagli italiani, che preferiscono pagare un po’ di più pur di sfruttare il basso livello di interessi per tutta la durata del prestito. Tuttavia affermare che sia in questo momento la scelta migliore non è corretto. Entrambe le tipologie di mutuo sono infatti una scommessa sul futuro, su cui influirà l’andamento dell’economia e le decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Ricordiamo che optando per il fisso l’indice interbancario di riferimento è l’Eurirs, che si somma allo spread deciso dalla banca: il valore a 20 anni – il più utilizzato – è attualmente sullo 0,7%, vicinissimo al minimo di tutti i tempi. L’Eurirs è strettamente legato al rendimento del Bund tedesco, anch’esso su livelli molto bassi. L’Euribor, l’indice di riferimento del tasso variabile, è addirittura in campo negativo, con quello a 3 mesi che è sceso a -0,31%.

Secondo le previsioni l’Euribor è destinato a restare a questi livelli ancora a lungo, per via del persistere di una bassa inflazione. Di conseguenza chi stipula un mutuo variabile a 20 anni non fa una scelta azzardata, visto il risparmio medio dell’1% rispetto alla rata congelata. Inoltre c’è da considerare che gli interessi sul finanziamento si pagano per la gran parte nei primi 10 anni, rendendo la dinamica dei tassi influente per un periodo più breve rispetto alla durata del mutuo.

A prescindere dalle aspettative future, la scelta del prestito per comprare casa passa per una attenta valutazione della migliore offerta. Questo è possibile anche grazie a MutuiOnline.it, il comparatore che permette di conoscere le migliori proposte delle varie banche in base alla finalità scelta.

Al 14 di ottobre il finanziamento a tasso fisso più conveniente per l’acquisto della prima casa – richiesta venticinquennale di 135 mila euro (valore dell’immobile 180.000 euro) da parte di un milanese 35enne con reddito di 2.600 euro mensili – è Mutuo Domus Fisso di Intesa Sanpaolo che propone una rata mensile di 565,65 euro con Tan dell’1,90% e Taeg del 2,08%. Le spese di istruttoria sono pari a 700 euro, quelle di perizia ammontano a 320 euro. Il mutuo finanzia fino all’80% del minore importo tra il prezzo d’acquisto e il valore della perizia: in caso di estinzione anticipata del contratto parziale o totale non è prevista l’applicazione di alcuna penale.

Per il tasso variabile si distingue invece IWbank Private Investiments, permettendo al cliente di pagare 524,20 euro mensili al tasso dell’1,25% (Taeg 1,27%): anche in questo caso le spese di perizia sono nulle. Un'ulteriore agevolazione riguarda lo spread applicato al finanziamento che decresce dello 0,05% ogni 5 anni a partire dall’inizio del quinto anno. Il costo dell’istruttoria con importo finanziato fino al 70% è di 600 euro mentre è di 950 euro per un ammontare superiore al 70%. Il prestito copre fino a un massimo dell’80% del valore di perizia dell'immobile (non superiore ai 500.000 euro) e comunque non oltre l'importo della compravendita contenuto nel rogito notarile. La stipula del mutuo è rivolta a persone fisiche che alla scadenza della durata contrattuale non superino gli 80 anni di età.

A cura di: Paola Campanelli

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