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Zero imposte di registro e bollo per giovani coppie

Pubblicato il 08/08/2016

Aggiornato il 09/08/2016

Zero imposte di registro e bollo per giovani coppie

Dopo le notizie riguardanti le unioni civili che hanno aperto le porte al mutuo cointestato, buone nuove anche per le giovani coppie che si apprestano a richiedere un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Una recente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate (n. 61/E) ha confermato il regime fiscale di favore introdotto dal Decreto 269/2003 (art. 5, comma 24,), abolendo per specifici casi le imposte di registro, bollo e altre imposte indirette. 

Il provvendimento inizialmente riguardava i contratti di finanziamento stipulati tra la Cassa depositi e prestiti e le banche intermediarie, mentre oggi viene esteso ai clienti finali meritevoli di tutela: oltre alle giovani coppie, la disciplina trova applicazione nelle famiglie numerose e nei nuclei familiari con disabili.

Si tratta di una procedura agevolata di erogazione di finanziamenti alle banche da parte della Cdp.
La risoluzione ha specificato esplicitamente che i minori differenziali sui tassi di interesse in favore delle banche si trasferiscono sul costo del mutuo a vantaggio dei mutuatari.

Di conseguenza attraverso il regime di favore verranno riassorbite alcune delle spese a carico dei soggetti aventi diritto che si apprestano ad acquistare l’abitazione principale.

Come spiegato in dettaglio nella sezione Guide del sito MutuiOnline.it, l'acquisto della casa implica il pagamento di alcune imposte, che si differenziano a seconda della destinazione dell'immobile e del soggetto venditore. 

Quando si acquista la prima casa è possibile beneficiare di un regime fiscale agevolato che consente di pagare le imposte in misura inferiore rispetto a quelle ordinariamente dovute.

Per effetto degli articoli 10 del Dlgs 23/2011 e 26 del Dl 104/2013, a partire dal 1° gennaio 2014 le imposte relative al trasferimento di immobili sono state modificate con l’obiettivo di diminuire il carico fiscale sulle compravendita tra privati di immobili utilizzati come prima casa.

In particolare, se oggetto dell'acquisto è la prima casa da un privato, l'atto di compravendita è soggetto all’imposta di registro del 2%, all’imposta ipotecaria fissa di 50 euro, all’imposta catastale fissa di 50 euro, IVA esente.

Quando invece il venditore è un’impresa costruttrice, l’Iva è pari al 4%, l’imposta di registro fissa di 200 euro, l’imposta ipotecaria fissa di 200 euro, l’imposta catastale fissa di 200 euro.

La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate è solo uno degli interventi volti ad incentivare le fasce più deboli all’acquisto di un’abitazione.

In questo senso, una delle operazioni che maggiormente ha influito sul mercato immobiliare è stata l’attivazione del Fondo di Garanzia per i mutui prima casa, a cui avevamo accennato nella news "Sospensione dei mutui: i fondi a sostegno funzionano", appositamente creato per le famiglie che aspirano ad acquistare l'abitazione principale, con priorità d'accesso per le giovani coppie, i nuclei con figli minori, i lavoratori atipici con età inferiore a 35 anni. 

Secondo i dati diffusi dall'Abi, tra febbraio 2015 e febbraio 2016 sono stati garantiti mutui per un importo superiore ai 539 milioni di euro. Il Fondo prevede il rilascio di garanzie a copertura del 50% della quota capitale dei mutui ipotecari erogati per l’acquisto, o la ristrutturazione per l’accrescimento dell’efficienza energetica, degli immobili adibiti a prima casa.

Come sempre, per avere una panoramica sulle migliori offerte di finanziamento per la casa, a tasso fisso o variabile, consigliamo di informarsi e confrontare i preventivi, anche attraverso l’utilizzo del comparatore offerto da MutuiOnline.it. In particolare, è possibile consultare, nella sezione Migliori Mutuile migliori soluzioni quotidianamente disponibili.

A cura di: Alessia De Falco

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