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Mutui: è ancora tempo di surroghe e tasso fisso

Le principali evidenze del mercato dei mutui nello scorso anno si confermano nei primi mesi del 2016. Surroghe e sostituzioni, che avevano tenuto banco con una percentuale del 62,1% dei finanziamenti erogati con questa finalità, crescono ancora nella prima parte dell’anno al 67,7%. Lo dice l’Osservatorio di MutuiOnline, lo strumento costantemente aggiornato sull’andamento dei mutui e sull’evoluzione delle loro caratteristiche principali.
Il 26,2% delle erogazioni ha avuto infatti finora come finalità l’acquisto della prima casa, seguito da un 3,1% dall’acquisto seconda casa e per un 1,7% da quella di ristrutturazione e costruzione.
Stessa sorte per il secondo grande protagonista della scorsa stagione dei mutui: il tasso fisso. Dal primo semestre dello scorso anno con il 63,5% delle erogazioni a tasso fisso, quella percentuale è cresciuta fino al 74,8%. I mutui a tasso variabile sono solo al 21,4% dal 32,8% dello scorso anno. Un esiguo 2,8% di mutui sono a tasso variabile con CAP e un ancora più basso 1% è a tasso misto.
Per contro, si riduce l’importo medio dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito, 115.009 euro contro i 116.872 euro dello stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di un minimo storico, se si torna indietro fino agli anni di gloria quando l’erogato medio si era attestato su valori comunque più alti, 120.218 euro.
Si riduce anche la durata dei finanziamenti concessi, con la fascia dei 20 anni al 25,4% contro il 26,6% del primo semestre 2015. Cala anche il periodo 25 anni, al 18,7% contro il 20,1% dello scorso anno. Il periodo 30-40 anni assorbe il 17,9% delle erogazioni, mentre la durata dei 15 anni riguarda il 25,3% dei mutui.
Il 22,5% dei finanziamenti concessi ha un loan-to-value pari al 41-50%, mentre il 20,9% dei mutui è erogato per un valore tra il 70 e l’80% di quello della casa. Il 14,3% copre dal 60 al 70% e il 14,2% dal 30 al 40%. Solo l’1,2% dei finanziamenti è erogato per un valore superiore al 90% dell’immobile.
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio, il 42,6% dei mutui ha soddisfatto la domanda proveniente dal centro Italia, il 36,8% dal nord Italia e il 4,7% dal Sud. Una piccola percentuale, il 5,8% dei mutui, è stata concessa dalle banche nelle Isole. La distribuzione geografica ha subito un vero ribaltamento rispetto allo scorso anno, quando nello stesso periodo il 43,2% dei mutui era destinato al Nord, il 38,6% al centro Italia e il 13,2% al Sud. Invariata la percentuale di erogazioni nelle Isole.
Chi ottiene un mutuo ha un’età compresa fra i 36 e i 45 anni nel 47,9% dei casi. Il 26,8% è più giovane, tra i 26 e i 35 anni e il 20% ha dai 46 ai 55 anni. Una piccola percentuale, il 4,4% ha oltre i 55 anni.
Il dato più sbilanciato riguarda la professione, visto che l’88,9% delle erogazioni avviene verso acquirenti con un lavoro a tempo indeterminato. Solo il 5,3% è un lavoratore autonomo e il 3,9% è un libero professionista. L’1,8% è un pensionato e lo 0,3% un lavoratore atipico.
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