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Compravendite immobiliari: i vantaggi della nuda proprietà
Reperire liquidità per far fronte a spese importanti, sostenere i figli negli studi o nell’acquisto della casa, mantenere un certo tenore di vita con un reddito integrativo: queste le più frequenti motivazioni che muovono l’83% degli over 65 che vendono la nuda proprietà della propria casa. Solo nel 12,7% dei casi si vende per migliorare la propria qualità abitativa.
Giuridicamente si intende ‘nuda’ la proprietà di un immobile alla quale non si accompagna un diritto reale di godimento del bene e nonostante il caso più noto si riferisca a immobili adibiti a uso di abitazione, si può avere nuda proprietà nei tipi di beni sui quali siano possibili accensioni di gravame d'uso.
La nuda proprietà è una formula alternativa di compravendita che si traduce in un vantaggio da entrambe le parti: per chi vende, di abitare l’immobile oggetto di vendita vita natural durante e per chi acquista di farlo a un prezzo più basso, a scopo di investimento nel 74,5% delle volte o per abitarla nel 19,1% dei casi, in genere quando l’anzianità del proprietario è elevata.
Il valore di mercato dell'immobile viene infatti scontato di un ammontare che decresce con l'età dell'usufruttuario, poiché si prevede rispetto alla vita media un minore numero di anni nei quali diventerà pieno l'esercizio dei diritti di proprietà e l'immobile sarà abitabile per l'acquirente.
Sono queste alcune evidenze emerse da una ricerca effettuata dall’Ufficio Studi Tecnocasa che rileva i dati relativi alle compravendite di nuda proprietà effettuate dalle agenzie del Gruppo nella seconda parte del 2015. L’analisi riguarda 228 immobili proposti con la formula della nuda proprietà, situati prevalentemente nel Lazio, in Lombardia e in Campania.
L’età di chi acquista in nuda proprietà è compresa tra i 45 e i 54 anni nel 38,4% dei casi, mentre i proprietari hanno un’età superiore a 65 anni nel 61,7% dei casi.
Si vendono in nuda proprietà principalmente i trilocali, preferiti come taglio di immobile nel 42,9% dei casi e a seguire, con il 23,7% di preferenze, la soluzione dei due locali.
La maggior parte di chi vende in nuda proprietà è single, nel 61,7% dei casi celibe o nubile, divorziato o separato, vedovo, mentre un 38,3% è coniugato. Dalla parte di chi compra, le proporzioni si invertono, con il 68,1% degli acquirenti coniugati e il 38,9% single.
Dal punto di vista della gestione della nuda proprietà, bisogna ricordare che le spese e le imposte relative all’immobile sono ripartite tra i due soggetti nudo proprietario e usufruttuario. Al primo spettano le spese per le straordinarie riparazioni e le imposte che gravano sulla proprietà, mentre sul secondo continuano a gravare le spese di condominio, di ordinaria manutenzione e le imposte sul reddito.