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Rimborso anticipato dei mutui: facciamo chiarezza

17/09/2015
Rimborso anticipato dei mutui: facciamo chiarezza

Surroga e tassi ai minimi della storia hanno dato una sferzata importante al mercato dei mutui nell’ultimo anno. Tuttavia, come abbiamo avuto modo di scrivere nella news Direttiva europea sui mutui: dove stiamo andando?, lo scorso 2 luglio l’Italia ha recepito con una legge delega la direttiva europea Mcd, Mortage credit directive, che dovrà essere trasformata in decreto entro il prossimo 21 marzo 2016. Tale direttiva prevede che in caso di rimborso anticipato dei mutui le banche abbiano diritto, laddove giustificato, a un indennizzo obiettivo ed equo per gli eventuali costi direttamente connessi allo stesso rimborso.

Quella che è stata presentata come una norma armonizzatrice a livello comunitario rischia di rivelarsi un vero e proprio provvedimento mirato a eliminare le surroghe facili e la possibilità di cambiare finanziamento per condizioni più vantaggiose.

A ben guardare, la direttiva europea sottolinea il diritto del mutuatario di estinguere il finanziamento anticipatamente, ma anche per le banche di ricevere un adeguato indennizzo: non parla evidentemente di penale. Bisogna aggiungere che attribuisce la libertà ai paesi membri di scegliere, visto che precisa: “la presente direttiva non impedisce agli Stati membri di mantenere o introdurre disposizioni più stringenti per tutelare i consumatori”.

La stessa direttiva potrebbe inoltre introdurre, dopo anni di perseguita trasparenza, alcune forme di bundling, vale a dire la commercializzazione abbinata di mutui a prodotti finanziari e di investimento: conti di pagamento, conto di risparmio, prodotti pensionistici con la finalità di garantire il rimborso del finanziamento, giustificato laddove per esempio “il capitale del conto è usato per rimborsare il credito o costituisce un prerequisito della raccolta di risorse ai fini dell’ottenimento del credito, ovvero in situazioni in cui, per esempio, un prodotto d’investimento o un prodotto pensionistico privato serve da ulteriore garanzia del credito”.

L’allarme della temuta entrata in vigore della legge europea arriva dalle associazioni dei consumatori Federconsumatori e Abusdef, che denunciano un vero e proprio ritorno a prima del 2007, anno in cui il decreto Bersani aveva eliminato la penale - tra l’1,5% e il 2% del debito residuo - a carico dei mutuatari in caso di estinzione anticipata: “l’Europa delle banche taglia ancora una volta i diritti di coloro che sottoscriveranno un mutuo, chiedendo all’Italia di tornare indietro di 8 anni con l’applicazione di una norma armonizzatrice”, sottolineano le stesse associazioni.

Dal lato del mercato, è evidente che la reintroduzione della penale metterebbe in crisi lo strumento che è stato maggiormente protagonista della straordinaria ripresa: la surroga, in altri termini la portabilità gratuita dell’ipoteca per trasferire un mutuo da una banca a un’altra a condizioni migliori. È stato infatti proprio il mercato delle surroghe che ha fatto impennare i dati registrati nell’ultimo anno, arrivando a segnare +82,5% rispetto al 2014.

A cura di: Paola Campanelli

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