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Affitti brevi a Milano: con l’Expo è il tutto esaurito
Aggiornato il 18/05/2015

La seconda grande opportunità per il mercato immobiliare milanese dopo il Salone del Mobile ha avuto inizio e con questa, l’indotto che il passaggio di 20 milioni di visitatori previsti porterà all’economia del capoluogo meneghino.
Con la partenza dell’Expo sembra che le agenzie immobiliari diano il tutto esaurito, ma quello che più risalta all’attenzione sono le differenti posizioni prese sui prezzi degli appartamenti in questo momento.
C’è infatti chi denuncia un aumento degli affitti in occasione dell’Esposizione mondiale pari al 50%, e chi invece sarebbe disposto a dimostrare che l’aumento dei canoni di locazione sia poco rilevante.
Arriva da Tecnocasa il dato rilevato nella seconda metà del 2014 di un mercato di acquirenti che ha destinato gli immobili in maniera specifica agli affitti durante i 6 mesi dell’Expo. Brera, Porta Nuova, corso Lodi le zone della città più presidiate dagli acquirenti, mentre grande attrattiva hanno avuto le aree in prossimità delle linee metropolitane, quelle della linea M1 Rossa che conduce alla fiera sede dell’Esposizione. Ma il grande boom ha riguardato anche le aree lungo la nuova linea metropolitana M5, la Lilla: Bicocca e Fulvio Testi, già aperte al trasporto e lungo il ramo opposto, le fermate che conducono allo stadio San Siro.
Così la zona di Corso Sempione e le fermate di prossimità, Gerusalemme, Domodossola, Tre Torri, Portello, potranno registrare un aumento dei prezzi fino a raggiungere quelli di Fiera-Monterosa, zona residenziale con immobili signorili tra i più quotati di Milano.
È in occasione dell’Expo che l’Osservatorio Assolombarda Bocconi ha presentato una ricerca che analizza l’offerta del mercato legata all’ospitalità alternativa, assimilandola a quella degli alloggi alberghieri che rientrano nella classificazione regionale, sia che questi siano iscritti al Rec, il Registro esercenti commercio, sia che siano gestiti in maniera imprenditoriale.
Sono 853 le strutture registrate a novembre 2014, dove il 53% rientra nella categoria degli alberghi e il 43% sono extralberghiere. A questa offerta bisogna aggiungere una quantità di alloggi proposti attraverso portali e piattaforme online, non registrati negli elenchi della Provincia e che si pongono in diretta concorrenza rispetto alle strutture registrate.
L’ospitalità alternativa necessita dunque di una regolamentazione al fine di evitare la cannibalizzazione da parte dei privati sulle strutture regolarmente registrate, oltre a un meccanismo inevitabile di concorrenza sleale nei confronti di quest’ultime.
Ma qual è la vera discriminante del mercato degli affitti brevi milanesi rispetto a quello del resto d’Europa? Sembrerebbe il prezzo, perché prendere in affitto una casa a Milano per un periodo breve di vacanza o lavoro costa molto di più che a Monaco, Lione o Barcellona.
Il fenomeno è ancora più evidente se si considerano gli affitti delle stanze all’interno di un appartamento di privati: il doppio o il triplo rispetto ai concorrenti europei, con la conseguenza che nell’84% dei casi la scelta è verso l’intera casa piuttosto che il posto letto in una stanza.
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