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2015: i mutui spiccano il volo
Aggiornato il 18/05/2015
Il mercato immobiliare sembra pronto a vivere una fase di profondi cambiamenti. E i mutui sono prossimi a spiccare definitivamente il volto.
Ci siamo lasciati alle spalle un 2014 foriero di speranze, con un deciso aumento di mutui e rogiti. Le conferme sono arrivate in questo primo trimestre 2015. Il mercato immobiliare si sta riprendendo e i trend che lo caratterizzano fanno auspicare un ulteriore incremento delle compravendite nell’anno in corso.
MutuiOnline, tra i principali comparatori di mutui in Italia, ha voluto analizzare - attraverso un quadro sinottico - le informazioni dei principali analisti del settore real estate, facendo un parallelo con i fenomeni emersi dall’ Osservatorio Mutui di marzo, con l’obiettivo di delineare uno scenario completo ed esaustivo del mercato.
Partiamo dalle conferme: gli italiani comprano casa. E surrogano. Una buona notizia anche se, presi in esame i dati storici dal 2007 ad oggi, difficilmente possiamo aspettarci un periodo più nero dal punto di vista delle compravendite di quello lasciatoci alle spalle. Così come è altrettanto vero che la maggior parte della popolazione italiana sta facendo i conti con la svalutazione del salari, un driver fondamentale per determinare il tasso di inflazione e quindi il potere di acquisto.
Troppo presto dunque per cantare vittoria? Sembra proprio di no. Intanto la discesa dei prezzi delle case rende appetibili anche immobili difficilmente accessibili in passato. A questo si aggiunge un maggiore accesso al credito da parte delle famiglie, merito anche delle politiche monetarie europee e degli incentivi dati dal Quantitative Easing, con una massiccia iniezione di liquidità ad agevolare gli istituti di credito eroganti.
Volendo entrare un po’ più nel dettaglio, secondo l’Agenzia delle Entrate nel quarto trimestre 2014 le compravendite hanno registrato un +7,1% su base annua, con un +3,6% nel residenziale.
Evidenze supportate dall’andamento delle erogazioni di mutui che, stando alle rilevazioni Abi, sono aumentate del +32,5% nel 2014 rispetto all’anno precedente.
Il periodo dunque si prospetta davvero propizio per chi intende richiedere un finanziamento di medio-lungo termine.
Per avere una panoramica su quello che offre attualmente il mercato, si può vedere la pagina con i migliori mutui per acquisto prima casa su MutuiOnline.it.
Inoltre, non dobbiamo dimenticarci il ruolo cruciale delle surroghe, che stanno prepotentemente trainando il mercato. Il dato rilevato dall’Osservatorio Mutuionline non lascia spazio a repliche: il 58,8% dei mutui erogati a marzo sono surroghe, +47,6% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Laddove non si surroga o si rinegozia, ecco prendere piede il tasso fisso.
Un vero e proprio ritorno di fiamma. Del resto i valori dell’Euribor nei mesi scorsi sono scesi sotto lo zero, abbassando notevolmente i tassi: oggi mediamente le percentuali si attestano attorno al 2% per i tassi variabili (anche se si ipotizza un’ulteriore discesa in prossimità dell’1,5% per i mesi futuri) e valori altrettanto convenienti per il tasso fisso (circa il 3% per i finanziamenti ventennali).
Fisiologico quindi il boom di richieste da parte delle famiglie italiane (+38% secondo Crif, nel solo febbraio 2015).
Secondo l’Osservatorio MutuiOnline “l’aspirante acquirente marzo 2015” ha tra i 36 ed i 45 anni (47,3% delle richieste totali), vive al Centro-Nord (76,8% delle richieste totali) ed è prevalentemente un lavoratore a tempo indeterminato, con uno stipendio tra i 1.500 ed i 2.000 euro. C’è ancora poco spazio per gli atipici, che costituiscono soltanto lo 0,9% delle richieste totali.
Si conferma inoltre la tendenza a richiedere finanziamenti di durata media (prevalentemente tra i 20 ed i 25 anni, il 48,4% delle richieste totali) e di importo più contenuto che in passato (125.313 euro al marzo 2015 contro 129.633 euro dello stesso periodo 2014).
E se le banche sono più disposte a concedere credito, va sempre tenuta presente la variabile del loan to value: a marzo le erogazioni riguardano prevalentemente valori tra il 50 ed il 70%, fascia che costituisce il 34% del totale.