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Compravendite: agli stranieri piace l’Italia
Aggiornato il 18/05/2015

L’Italia agli stranieri piace da sempre. Ora, sembra, ancora di più. Secondo le analisi delle transazioni immobiliari recentemente effettuate in Italia, il mercato immobiliare del nostro Paese è in fermento soprattutto grazie all’iniezione di capitali esteri e alle compravendite non residenziali.
Secondo Quotidiano Immobiliare, più dell’80% degli acquisti appena conclusi sono stati effettuati da operatori esteri: 4,8 miliardi di euro per le operazioni che hanno avuto un corrispettivo monetario, oltre 5,3 milioni di euro per transazioni senza pagamento cash, ma con scambio di quote.
In quest’ultima casistica rientra il fortunato deal di Allianz che per 327 milioni di euro si è aggiudicata la Torre Isozaki, nel quartiere ex Fiera di Milano, a fronte della cessione a Generali del 33 per cento di Citylife.
In questo scenario in pieno sviluppo, i fondi opportunistici internazionali, specialmente statunitensi, occupano una posizione preponderante, seguiti dai fondi europei e sovrani. Il trend internazionale viene confermato anche dal Corriere Economia che ha stimato che il 47 per cento del controvalore delle operazioni con pagamento monetario è focalizzato sugli immobili commerciali, mentre gli uffici rappresentano il 26,4 per cento.
Un’analisi simile viene dalla società internazionale di consulenza Cbre, che, a fronte del fermento straniero, evidenza la latitanza degli investitori locali. L’ultimo trimestre del 2014 ha visto concludersi operazioni internazionali che ammontano a oltre 2,6 miliardi di euro, mentre gli Italiani hanno investito l’80% in meno nel 2014 rispetto al 2007, considerato l’anno d’oro del mattone.
Secondo Bbre il trend proseguirà nel 2015, anche grazie all’influenza di fattori quali la parziale liberalizzazione delle locazioni non residenziali e le modifiche introdotte nel regolamento delle attività delle Siiq (Società d’investimento immobiliare quotate).
Oltre allo scambio quote per la Torre Isozaki menzionato in precedenza, va ricordato l’acquisto della compagnia assicurativa Axa degli immobili detenuti dal fondo Olida di Prelios, per un valore di 282,4 milioni. Un’operazione tuttavia fortemente contestata, poichè ha comportato una perdita in conto capitale per detentori di quote.
Sempre Milano è stata protagonista di una cessione da 100 milioni da parte di Tishman Speyer al fondo sovrano del Qatar: oggetto della compravendita la sede storica del Credit Suisse, in via Santa Margherita, adiacente a Piazza Duomo.
Rilevante anche l’operazione con cui per 205 milioni di euro Gic, fondo sovrano del Singapore, ha rilevato dal Cbre Global Investors il 50% del centro commerciale Roma Est.
Da segnalare infine in Veneto un’altra transazione focalizzata su centri commerciali, con un complesso ceduto da Unicomm a un fondo di Orion Capital Managers per 200 milioni.
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