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Affitti, il trend dal 2006 a oggi

Pubblicato il 25/02/2015

Aggiornato il 18/05/2015

Affitti, il trend dal 2006 a oggi

Un’indagine del gruppo Tecnocasa ha evidenziato i dati relativi ai prezzi delle locazioni, riportando il trend degli ultimi otto anni: si parte dal periodo pre-crisi (2006), per arrivare al primo semestre dello scorso anno (2014).

Il 2006 si chiude facendo registrare leggeri segnali positivi per il mercato delle locazioni residenziali: per quanto riguarda i canoni, in alcune grandi città si segnalano dei ribassi dovuti all’abbondante offerta immobiliare, legata agli acquisti per uso investimento fatti in passato. A trainare il bilancio in attivo sono soprattutto le province che ospitano le università. Si ha una stabilizzazione dei prezzi nel corso dell’anno successivo (2007), in quanto l’obiettivo dei proprietari diventa quello di fidelizzare la clientela.

Il 2008 è l'anno in cui i canoni fanno segnare un ribasso generalizzato. La stretta creditizia rallenta il mercato delle transazioni, provocando un aumento della domanda di immobili da locare: tuttavia, l’abbondante offerta di case porta i proprietari ad abbassare i prezzi. Rispetto al passato, i potenziali inquilini sono sempre più attenti alla qualità dell'immobile da prendere in fitto, preferendo quelli in buono stato e ben arredati: la stessa tendenza si conforma anche nel 2009 e nel 2010. In quest’ultimo, sono i proprietari delle abitazioni a diventare più selettivi nella scelta dell'inquilino: cresce il loro timore per eventuali morosità, portandoli a valutare la possibilità di stipulare polizze assicurative a tutela del rapporto di locazione. L’andamento è stabile anche nel 2011 e 2012.

Nel 2013 i canoni di locazione si abbassano ulteriormente: la diminuzione è del 2,1%. Le motivazioni riguardano il calo della disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e la volontà dei proprietari di andare incontro agli inquilini più affidabili, seppur in cambio di maggiori garanzie.

Il trend discendente si conferma anche nel 2014. Il calo dei valori è dell’1,8% per i monolocali, dell’1,5% per i bilocali e dell’1,7% per i trilocali (1,3%, 1,2%, 1,2% rispettivamente per i capoluoghi di provincia): è la conseguenza dell’elevata offerta di immobili.

Il 58,7% di coloro che cercano una casa in affitto ha come motivazione la ricerca dell’abitazione principale; nel primo semestre si registrano numerosi casi di persone che non riescono ad accedere al mercato del credito. Tra i potenziali inquilini ci sono i soggetti che si trasferiscono per lavoro (36,5%) oppure chi va a vivere altrove per motivi di studio (4,8%): rispetto al 2013, tuttavia, queste due percentuali hanno fatto segnare un vistoso calo. La spiegazione potrebbe essere dovuta all’aumento della disoccupazione e al fatto che gli studenti scelgono le università più vicine al luogo di residenza, preferendo la pendolarità alla stabilizzazione nei pressi dell’Ateneo.

Tra le tipologie di contratto utilizzate, si rileva la preferenza del canone libero (4+4): segue quello a canone concordato, in aumento, dopo l’applicazione della cedolare secca agevolata e a uso transitorio.

Diminuisce la ricerca di appartamenti da locare delle aziende per i propri dipendenti. Cresce invece l’interesse per gli immobili già arredati: i potenziali locatari sono sempre più esigenti e si evidenzia una maggiore facilità di affitto per le soluzioni in cui spicca la qualità dell’arredamento, la presenza di ambienti luminosi e dei servizi in zona.

A cura di: Paola Campanelli

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