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7 famiglie su 10 possiedono una casa. 2015 positivo per i mutui
Aggiornato il 18/05/2015
Lo stabilisce il 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell'Istat. Sono circa 18 milioni le famiglie italiane che possiedono un’abitazione di proprietà, con un dato che supera di poco il 72%, mentre il 18% dei nuclei vive in affitto: la restante parte usufruisce dell'abitazione dove risiede a titolo gratuito o a titolo di prestazione di servizio. La media nazionale si discosta a seconda delle varie aree geografiche, ma con variazioni minime che oscillano tra il 69% del Mezzogiorno e il 74% del nord-est; in Sicilia e Sardegna le famiglie in affitto sono il 14,4% del totale, contro il 20,1% fatto registrare nell'Italia nord-occidentale.
Nell’arco di dieci anni (2001-2011) i proprietari di casa sono aumentati del 13,8% con un massimo del 16,4% registrato nell'Italia Centrale e un minimo del 9,7% nel sud: stabile la percentuale di famiglie in affitto (+0,9%), a eccezione del nord-est dove l'incremento ha superato il 12%, mentre quelli che usufruiscono dell’abitazione a titolo gratuito crescono in media del 29,2%. Ogni famiglia ha a disposizione un'abitazione di 40,7 metri quadri in media, dai 36,8 mq del 2001, con un massimo in Emilia Romagna di circa 45 mq e un minimo in Campania di 33,8 mq.
Cresce il numero degli alloggi occupati dai residenti: il dato censito al 2011 è di 24.141.324, 2.488.036 in più del 2001 con una ripartizione del 28,2% nel nord-ovest, il 19,8% nel nord-est, il 19,8% al centro e il restante 32,2% nel Mezzogiorno d’Italia.
Il 2015 potrebbe portare un ulteriore incremento dei dati citati, con gli istituti di credito che stanno riprendendo a erogare credito alle famiglie per l'acquisto della casa. Il mercato dei mutui fa registrare dei miglioramenti anche al netto delle surroghe – vecchi contratti rinegoziati con altri istituti – : il dato complessivo registrato dall’ultimo monitoraggio dell’Abi (Associazione bancaria italiana) ed effettuato sui primi undici mesi del 2014 stabilisce che le erogazioni sono cresciute del 31,4% (22.465 miliardi di euro rispetto ai 17.123 miliardi dello stesso periodo del 2013). Un dato rilevante soprattutto se si considera che è nettamente più alto rispetto a tutto il 2013 e al 2012. Resta inoltre stabile il loan to value, il rapporto tra il finanziamento concesso e il valore dell’immobile, che si attesta tra il 60 e il 70%.
Il fattore principale che fa propendere verso un’ulteriore annata positiva è la diminuzione dello spread (tasso che la banca applica al finanziamento quale proprio ricavo), con un valore che attualmente oscilla tra l'1,9%, per un loan to value del 50%, e il 2,4% per un importo pari all'80% del valore dell’immobile: si supera il 3% solo nei casi di mutui oltre l'80 per cento. Gli spread sono destinati a scendere per il 2015 e ad attestarsi tra l’1,6 e il 2,1%, un limite che potrà permettere ai mutuatari di ottenere uno sconto sul finanziamento e agli istituti di credito di evitare di erogare prestiti sottocosto che potrebbero generare delle perdite nel medio periodo.
Si prospetta per gli intermediari finanziari una maggiore liquidità da impiegare nel settore mutui: la BCE dovrebbe immettere un quantitativo monetario tramite l’acquisto di titoli di Stato – acquisiti precedentemente dalle singole banche – dando la possibilità agli istituti di credito di trasformare in denaro le plusvalenze degli ultimi anni e di trovare in bilancio nuove risorse disponibili per altri impieghi.