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Nuovo modello 730: cosa cambia

05/11/2014
Nuovo modello 730: cosa cambia

La dichiarazione dei redditi non sarà più un problema per dipendenti e pensionati. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo in materia di semplificazione fiscale e a partire dal 2015, 30 milioni di italiani riceveranno a casa il modello 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate: per il cittadino, solo l’obbligo di verificare l’esattezza e la completezza dei dati e, evidentemente, pagare.

Un cambiamento epocale, che mette fine all’odissea di una importante fetta di contribuenti e che ribalta il meccanismo dei controlli perché sarà adesso il fisco a dover fare i conti e non il contribuente; un passaggio necessario che è già realtà consolidata in molti paesi europei.

Per mettere in pista il nuovo modello ci sono voluti tre anni, duranti i quali sono stati acquisiti e incrociati dati da soggetti differenti, tutti quelli dai quali il cittadino incassa o spende: datori di lavoro, istituti di credito, sistema sanitario nazionale, banche, assicurazioni, enti previdenziali.

La raccolta ed elaborazione dei dati è di competenza dell’Amministrazione finanziaria, che ricava dall’anagrafe tributaria anche dati contenuti nelle certificazioni dei sostituti d’imposta: questi, in particolare, dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate i redditi da lavoro e le relative trattenute, con l’obbligo di rispettare i tempi e pena il pagamento di una sanzione di 100 euro per ogni lavoratore.

Il nuovo modello 730 è in fase di definizione e perfezionamento. Solo nel 2016 saranno inseriti, ad esempio, i dati relativi alle spese sanitarie.

Secondo la nuova procedura, la dichiarazione sarà messa on line entro il 15 aprile compilata con i dati essenziali e sarà a disposizione del contribuente per verificarla e accettarla oppure apportare modifiche e rettificare nel caso dovesse individuare incongruenze. Per farlo, potrà procedere in autonomia o chiedere l’assistenza dei Caf o di singoli professionisti: in questo caso l’Agenzia delle Entrate effettuerà i controlli sul soggetto che ha apposto il visto di conformità e si rivarrà sul cittadino soltanto nel caso di colpa o dolo nel fornire i dati.

Nel caso di documentazione incompleta, il Caf o il commercialista avranno 60 giorni di tempo per trasmettere le correzioni in via telematica all’Agenzia delle entrate.

Il decreto prevede inoltre la possibilità di destinare parte dell'otto per mille alle scuole, ma è stata anche approvata la destinazione dei fondi alla sicurezza e agli adeguamenti antisismici degli edifici scolastici.

La data entro la quale il modello dovrà essere riconsegnato è il 7 luglio: si parte nel 2015 con le dichiarazioni dei redditi del 2014. Secondo l’Agenzia delle Entrate il nuovo modello precompilato di pagamento richiederà almeno un paio di anni di rodaggio prima di dimostrare la sua reale efficienza.

A cura di: Paola Campanelli

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