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Come richiedere un mutuo senza busta paga?

Pubblicato il 20/10/2017

Aggiornato il 08/02/2018

Come richiedere un mutuo senza busta paga?

Una delle discriminanti fondamentali per ottenere agevolmente un mutuo è avere una busta paga. Un tempo era molto più semplice, ma negli ultimi anni le regole del mercato del lavoro hanno fatto sì che i nuovi impieghi contemplassero sempre meno una formula di lavoro a tempo indeterminato e sempre più contratti alternativi, a tempo determinato o secondo le forme del libero mercato. Questo è il motivo per cui spesso richiedere un mutuo, soprattutto per i più giovani, sia diventato un problema o comunque comporti il ricorso a garanzie aggiuntive.

Nella guida "Ottenere un mutuo" di MutuiOnline.it è possibile leggere in maniera chiara cosa valuta la banca per dare il suo parere di fattibilità al mutuo:

  • il reddito netto del richiedente e dei suoi familiari (nucleo familiare) desunto dalla dichiarazione dei redditi;
  • il valore dell'immobile oggetto del finanziamento;
  • la presenza di garanzie supplementari prestate da terzi (fideiussione, pegno).

La richiesta dei requisiti economici da parte della banca è la fase di istruttoria, quella che consente di analizzare il reddito e le spese mensili del richiedente. L’obiettivo è proprio quello di arrivare a valutare la capacità di rimborso secondo il rapporto rata/reddito: la rata del mutuo, calcolata ai valori del momento, non dovrebbe indicativamente superare il 30-35 % del reddito netto mensile complessivo del richiedente, dunque 1/3 del reddito stesso.

Inoltre, nel caso in cui il richiedente non abbia una capacità di credito sufficiente a sostenere la rata del finanziamento, la banca concede in genere non più del 70% del valore dell’immobile. Si tratta del loan-to-value, quel parametro che definisce il rapporto tra l'importo del finanziamento concesso e il valore del bene che l’istituto di credito intende porre a garanzia del prestito. Di fatto, attraverso il LTV si determina il rischio del finanziamento: maggiore è il capitale erogato, più alto il rischio e, di conseguenza lo spread applicato.

Dall'esame di questi dati la banca è in grado di esprimere un proprio "parere di fattibilità" che, se positivo, dà l'avvio alla fase successiva consistente nella richiesta della documentazione. Nello specifico la banca richiederà:

  • copia del modello "Unico" (in genere quelle degli ultimi due anni);
  • estratto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (C.C.I.AA.);
  • se professionista, attestato di iscrizione all'Albo professionale cui appartiene.

Nel caso dunque si richieda un mutuo senza disporre di una busta paga, occorre fornire la garanzia di un reddito sufficiente ad adempiere al pagamento delle rate ogni mese. Se questa garanzia non dovesse sussistere, le soluzioni alternative sono essenzialmente due:

- la presenza di un cointestatario, una persona di fiducia o un parente con un reddito dimostrabile che abbia la funzione di “coobbligato”, vale a dire che paghi il mutuo insieme all’intestatario;
- la presenza di un garante, colui che interviene nel momento in cui chi richiede il mutuo non sia in grado di pagare le rate.

Il caso più frequente di garante è quello dei genitori che aiutano il figlio nell’investimento. Nella nostra news "Garante del mutuo: può essere un pensionato?", parliamo di cosa succede qualora il genitore che presta la sua garanzia sia pensionato. La condizione perché la banca accetti il garante del mutuo è che questo abbia i requisiti minimi di affidabilità finanziaria, sia in termini reddituali, sia in termini patrimoniali. Solitamente l’età massima fissata per un garante di un mutuo è di 75 anni alla scadenza del finanziamento, che per molti istituti è stata innalzata a 80/85 anni. In caso di morte, l’impegno del garante passa agli eredi.

C’è infine una terza possibilità per chi richiede un mutuo senza busta paga e non dispone di nessuna delle garanzie viste sopra. Si chiama Fondo di garanzia prima casa 2017 e consente di accedere alla garanzia dello stato nella misura del 50% della quota capitale per la richiesta di mutui ipotecari di importo massimo di 250 mila euro. Ne abbiamo parlato anche in "Fondo di garanzia prima casa per tutti: è boom di richieste". Contrariamente a quanto previsto in passato, il Fondo è rivolto a tutti i cittadini, salvo che il richiedente, alla data di presentazione della domanda di mutuo, non sia proprietario di altri immobili a uso abitativo (fanno eccezione quelli acquistati per successione mortis causa). È invece previsto un tasso calmierato del finanziamento per le seguenti categorie:

  • giovani coppie (dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni);
  • nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
  • giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;
  • conduttori di alloggi di proprietà degli IACP, comunque denominati.

La domanda di accesso al Fondo va presentata direttamente alla Banca o all’intermediario finanziario aderente all’iniziativa cui si richiede il mutuo, utilizzando l’apposita modulistica per la richiesta di accesso al Fondo di garanzia per la prima casa. Gli elenchi delle banche aderenti al Protocollo presso le quali richiedere le garanzie statali sono disponibili sul sito della Consap, oltre che sul sito dell’ABI.

Ricordiamo infine per tutti coloro che stessero per richiedere un mutuo, che prima di scegliere la banca finanziatrice è preferibile confrontare le offerte migliori sul mercato grazie al servizio offerto da MutuiOnline.it, comparatore leader in Italia grazie alla collaborazione con oltre 40 istituti di credito.

A cura di: Paola Campanelli

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