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Il mutuo variabile vince in convenienza

12/05/2017
Il mutuo variabile vince in convenienza

È ancora il momento del tasso fisso? ci eravamo chiesti non più tardi di un mese fa, quando avevamo commentato l’arresto dell’Eurirs che improvvisamente ha invertito la tendenza, confermando che ha ancora senso stipulare un mutuo a tasso fisso. Nonostante dunque le incertezze degli ultimi mesi, il tasso fisso continua a essere la scelta dell’82,2% dei richiedenti un finanziamento per acquistare casa (dato dell’Osservatorio di marzo di MutuiOnline.it), mentre il tasso variabile conserva un modesto 16,6%. Il dato è ancora più rilevante dalla parte delle banche, che hanno erogato nel primo trimestre dell’anno l’84,7% di mutui a tasso fisso, il 4,5% in più rispetto all’ultimo trimestre del 2016.

Ma come si spiega questo fenomeno e soprattutto, gli italiani stanno facendo la scelta giusta?

Per capire il mercato dei mutui bisogna evidentemente seguirlo e studiarne i comportamenti, ma per chi proprio non è esperto un modo più semplice c’è. Su MutuiOnline.it è possibile capirne di più, con Guide e Strumenti in grado di rispondere a ogni quesito lecito che si pone prima di decidere di accendere un mutuo. Inoltre è possibile calcolare la rata del finanziamento nelle sue diverse componenti e prendere visione di un Osservatorio dei Tassi di interesse, per capire dove sta andando il mercato. Nella nostra news "Mutui: non finirà l’era dei tassi bassi" abbiamo riportato una novità importante: recentemente la Bce non solo ha parlato di tassi bassi ancora per molto, ma non ne ha escluso una ulteriore riduzione anche nel periodo successivo al Quantitative easing.

L’Euribor continua dunque a rimanere molto basso e come abbiamo scritto in "Tasso variabile: perché sceglierlo?" gli analisti sono propensi a ritenere che il variabile si manterrà intorno all’1% fino al 2022 circa. A guardare dunque la differenza di prezzo e le prospettive a medio termine, chi non sceglie un tasso variabile fa probabilmente una scelta sbagliata.

I numeri incredibilmente alti realizzati dai mutui a tasso fisso si spiegano allora con due ordini di motivi. Il primo ha una natura psicologica e riguarda non solo una tendenza che induce a uniformarsi alla scelta della maggioranza, ma anche la volontà di ottenere quella sicurezza e serenità che solo un tasso fisso e finito può dare. “A fronte della possibilità di finanziarsi a poco più del 2 per cento, è forte la tentazione di fissare una volta per tutte il tasso da pagare nel corso degli anni. Il fisso è una sorta di polizza: costa qualcosa di più, ma consente di vivere senza patemi d’animo i 20-30 anni di durata del mutuo”, commenta Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it.

Il secondo motivo riguarda invece una tendenza delle banche, dopo un periodo critico del mercato del credito, a recuperare la redditività persa nella battaglia dei bassi tassi e spingere i mutuatari verso una situazione più vincolante, visto che chi ha stipulato in questo periodo un tasso fisso difficilmente ricorrerà a una surroga in futuro.

A ben vedere invece un mutuo a tasso variabile costa meno di uno a tasso fisso e se questo varrà, come sembra, ancora per qualche anno, allora nel primo periodo di ammortamento - quello che prevede il pagamento della quota più alta di interessi - ci sarà una perdita consistente per chi non approfitta dei valori negativi dell’Euribor e della attuale differenza di Taeg tra tasso fisso e tasso variabile: fino all’1,30% per le offerte più convenienti.

Per dare un esempio concreto, basta fare una simulazione sul costo dei migliori mutui valutati sul portale di MutuiOnline.it. All’11 di maggio la richiesta di un impiegato di 35 anni residente a Milano di un mutuo di 135.000 euro, valore immobile 180.000 euro e durata del finanziamento 25 anni, ha come risposta migliore quella di Webank. Mutuo Fisso garantisce una rata mensile di 583,38 euro al Tan del 2,17% e Taeg 2,21%. Le spese di istruttoria e perizia sono zero e in più Webank.it offre l’assicurazione Incendio e rischi casa obbligatoria.

Se sulla stessa situazione simuliamo invece un mutuo a tasso variabile, il più conveniente è offerto da Deutsche Bank. Mutuo Pratico a Tasso Variabile ha una rata di 506,34 euro al Tan dello 0,96% e Taeg 1,05%. Le spese di istruttoria ammontano a 700 euro, quelle di perizia a 390 euro. Anche in questo caso la banca si fa carico della spesa della polizza a copertura del rischio incendio e scoppio dell’immobile.

A cura di: Paola Campanelli

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