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La svolta del tasso fisso per i mutui

08/02/2017
La svolta del tasso fisso per i mutui

Il 2017 ha aperto un nuovo scenario del mercato dei mutui, iniziato in sordina già sul finire del 2016, ma che sta portando adesso le sue principali conseguenze.

La premessa da fare è che il nostro mercato è sano e continua a registrare numeri che sono molto vicini a quelli di un record: basti dire che solo a dicembre la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane ha fatto rilevare +21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre +13% è stata la crescita rilevata lungo tutto il 2016.  

Complessivamente, un anno molto fortunato per i finanziamenti dedicati all’acquisto delle abitazioni, come abbiamo scritto in "Mutui, un 2016 da replicare".

Quello che è cambiato, segnando un’inversione di tendenza, è stato il comportamento dei tassi di interesse. Non parliamo del variabile, che rimane a quotazioni sostanzialmente invariate e continua a essere una scelta molto conveniente soprattutto per chi ha un mutuo di durata non troppo lunga, ma del tasso fisso.

Solo per dare qualche numero, così da comprendere l’incremento, da ottobre scorso fino a gennaio di questo anno l’indice IRS sulla durata ventennale è passato dallo 0,90% all’1,30%, guadagnando 40 punti base. Dopo un anno di continui aggiustamenti al ribasso, il tasso fisso inverte il suo corso e, pur continuando a mantenere la sua convenienza e valori comunque di molto inferiori rispetto ai periodi d’oro, guadagna quota. Di fatto ancora il 56% del campione rilevato ha scelto il tasso fisso, più della metà degli utenti, arrivando al 61% sul lato delle erogazioni. 

I dati del Barometro CRIF (Centrale Rischi Finanziari) sull’importo medio richiesto dicono inoltre che il quarto trimestre dell’anno appena chiuso fa rilevare una richiesta media di 124.851 euro, contro i 119.500 euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Stesso trend anche per le erogazioni, che fanno segnare 114.000 euro contro i 111.000 euro dei primi tre mesi del 2016.

Ancora una volta la contraddizione compravendite-prezzi segna i numeri del mercato immobiliare e contro una crescita del 20% dei primi nove mesi dell’anno, i prezzi rilevano invece una contrazione del 3,3%. Il centro del Pese ha guidato la classifica, con -5,9% dell’ultimo trimestre dell’anno confrontato allo stesso periodo del 2015, segue il Nord che ha perso circa il 2,5% e il Sud e le Isole che si difendono con un -2,9%. Se allarghiamo il periodo e andiamo indietro fino a 2010, vediamo che in 6 anni gli immobili del nostro mercato hanno perso il 19,0% del loro valore.

Dal Rapporto Abi relativo allo scorso fine anno emerge anche un calo delle sofferenze bancarie, che a fine novembre sono state di 85,2 miliari di euro contro gli 89 miliardi di fine novembre 2015, meno 4%. Meno rischiosi anche i finanziamenti ipotecari, che nello scorso settembre hanno raggiungono un indice di rischio dell’1,4%, il record per i mutui da almeno 4 anni.

Il motivo della riduzione del rischio bancario è riconducibile a diverse variabili. Un nuovo atteggiamento delle Banche, che hanno selezionato con maggiore cura e criteri più rigorosi il pubblico dei richiedenti, i quali da canto loro hanno avuto a disposizione maggiore trasparenza e flessibilità dettata dalle nuove normative in fatto di credito al consumo. E non si può trascurare il fenomeno tassi di interesse, vere e proprie occasioni per chi avesse stipulato un mutuo in questo ultimo anno.

Non ultima, annoveriamo come causa di un andamento positivo dei mutui la sempre maggiore confidenza dei consumatori con il digitale e la tendenza a utilizzare la rete per cercare, confrontare e risparmiare, in un processo di scelta del proprio finanziamento sempre più consapevole.

A questo proposito, ricordiamo che uno degli strumenti principali in rete per comparare le offerte di mutuo è proprio MutuiOnline.it. La migliore offerta di tasso fisso al 7 di febbraio, simulando la richiesta di un impiegato di 35 anni residente a Milano (importo mutuo 135.000 euro, durata 25 anni e valore immobile 180.000 euro), è quella di Hello Bank! con Hello! Home Fisso che prevede una rata di 585,44 euro mensile al Tan del 2,20% e Taeg 2,32%. Le spese di istruttoria sono basse, di soli 200 euro, quelle di perizia ammontano a 300 euro. L’erogazione del mutuo è contestuale alla stipula.

Mutuo Spensierato di BNL - Gruppo BNP Paribas prevede la stessa identica rata di 585,44 euro e identico Tan Fisso del 2,20%, ma con Taeg del 2,37% e spese di istruttoria per 972 euro. Il costo della perizia è ancora uguale a quello visto precedentemente per l’offerta di Hello Bank! e ammonta a 300 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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