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I tassi di interesse e le sorti dei mutui

Pubblicato il 01/07/2016

Aggiornato il 17/12/2019

I tassi di interesse e le sorti dei mutui

Nell'ultima news vi abbiamo parlato di quanto costa comprare una casa nuova, oggi, invece, ci concentriamo su un altro aspetto molto caro a chi sta pensando di acquistarne una, accendendo un mutuo: i tassi di interesse, che continuano a scendere e segnare ogni mese il record del minimo storico.

Lo dice l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che rileva l’andamento del mese di maggio e constata l’ennesima discesa del tasso medio applicato alle operazioni di finanziamento per l’acquisto di immobili residenziali: 2,24% contro il 2,29% di aprile. E se si guarda al 2007, l’anno delle glorie dei mutui e del vigore dei tassi di interesse, bisogna fare i conti con un 5,72% rilevato alla fine del 2007.

Va da sé che indebitarsi adesso costa ancora meno della metà rispetto al 2007. E non parliamo solo dei tassi variabili, indicizzati all’Euribor ormai su valori negativi da oltre un anno (che segna in questo momento -0,4% e potrebbe anche scendere in futuro a -0,5%), ma anche dei tassi fissi che sono oggi convenienti come non era mai accaduto in passato, tanto che i due terzi di coloro che accendono un mutuo lo fanno garantendosi la convenienza dei tassi fissi per l’intera durata del finanziamento, mentre solo un mutuatario su tre sceglie di approfittare delle previsioni benevole per gli anni a venire e godersi ancora qualche anno di tassi ai minimi.

C’è da mettere in conto che il tasso variabile potrebbe non risalire ancora per diversi anni o comunque potrebbe aumentare, ma solo in una piccola percentuale e questo è determinante anche per un mutuo la cui durata è medio lunga, visto che i piani di ammortamento sono costruiti in maniera tale che gli interessi si pagano maggiormente durante i primi anni, sicuramente fino alla metà della durata del mutuo, così che superata quella metà l’impatto di un eventuale aumento dei tassi sulla rata sarà molto più contenuto rispetto a un rialzo nei primi anni.

Le rilevazioni dell’ABI dicono anche che cresce il valore complessivo dei mutui concesso nel nostro Paese, segnando un +1,4% rispetto agli anni di massima auge dei mutui: il passaggio è stato dai 1.279 miliardi di euro della fine 2007 agli attuali 1.405,5 miliardi di euro.

Tutto, dunque, si muove nella direzione di un rafforzamento del mercato che ormai sembra più che una previsione e inizia a diventare una conferma. Lo sono anche le offerte di mutuo che è possibile confrontare grazie al comparatore di MutuiOnline, leader in Italia nel comparto dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di immobili residenziali.

Sempre su MutuiOnline è possibile fare un preventivo di surroga, abbandonando così le vecchie condizioni di pagamento per usufruire dei tassi d'interesse attuali, risparmiando notevolmente sull'importo da restituire. 

Simulando la richiesta di un mutuo surroga da parte di un 45enne della provincia di Milano, con un impiego a tempo indeterminato e un reddito mensile di 1.800 euro, valore immobile 250.000 euro e importo mutuo richiesto 150.000 euro, al 1 di luglio il finanziamento a tasso variabile più conveniente è Mutuo BancadinAmica, che offre una rata mensile di 694,13 euro al tasso variabile dell’1,06% e Taeg 1,07%. Le spese di istruttoria e perizia sono zero e con l’accensione del mutuo la banca offre anche il conto corrente a zero spese.

Stessa identica rata per Gran Mutuo Casa Semplice di Cariparma che però ha un Taeg pari all’1,09%. Le spese sono zero e la gestione del finanziamento è in filiale. Il rimborso delle rate può avvenire con frequenza mensile, trimestrale o semestrale.

A cura di: Paola Campanelli

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