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Perché comprare casa è diventato più facile

10/12/2015
Perché comprare casa è diventato più facile

La manovra del Quantitative easing di rilanciare la crescita riattivando il canale del credito ha funzionato, ma non abbastanza da non richiedere un ulteriore intervento da parte della Bce. E per quanto indebitarsi costi ormai poco, sia per le famiglie che per le imprese, gli attuali tassi di interesse dovranno ancora scendere.

La riduzione del costo del denaro all’ingrosso per gli istituti di credito (che continua a segnare valori negativi, -0,119% al 10 dicembre l’Euribor a tre mesi), si traduce infatti in un calo dei tassi al dettaglio, ma l’attesa è che gli stessi tassi continuino ad abbassarsi almeno fino alla metà del 2017.

Il risultato di questa inesorabile discesa è nei dati resi noti dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana riguardo alle erogazioni di finanziamenti da parte degli istituti di credito nei primi dieci mesi dell’anno: 39,183 miliardi di euro rispetto ai 20,169 miliardi dello stesso periodo nello scorso anno, il 94,3% in più. Le erogazioni vengono calcolate sulla base di un campione rappresentativo di banche pari all’80% degli istituti di credito sul mercato.

Il dato supera di gran lunga anche quello degli anni ancora precedenti, che avevano fatto rilevare un ammontare in erogato pari a 15,456 miliardi di euro nel 2013 e 17,301 miliardi di euro nel 2012.

Importante ai fini del risultato globale l’incidenza delle surroghe, con il 31% sul totale dell’erogato nei primi dieci mesi.

E se tiriamo le somme dell’anno che sta per concludersi, troviamo protagonista anche il tasso fisso, che dal 25% dello scorso anno ha fatto segnare un 60% sul totale dei finanziamenti erogati. Il gap tra tasso fisso e tasso variabile, ridottosi sempre di più, ha aumentato incredibilmente la convenienza del primo. Rimangono al 44,3% le erogazioni a tasso variabile, soprattutto sulle durate di finanziamenti più brevi, viste le previsioni ancora ottimistiche sull’Euribor per ancora almeno un paio di anni.

Arriva sempre dall’ABI inoltre l’aggiornamento dei risultati estremamente positivi sul Fondo di garanzia per la casa garantito dallo Stato, che prevede il rilascio di coperture nella misura massima del 50% della quota capitale dei mutui ipotecari e fino a un massimo di 250.000 euro destinati all’acquisto – con relativi interventi di ristrutturazione o di accrescimento dell’efficienza energetica sostenibile – di immobili da impiegare come abitazione principale.

Un importante risultato ottenuto dalla sinergia tra oltre 142 istituti di credito e le Istituzioni, finalizzato a supportare alcune categorie sensibili di mutuatari: giovani coppie, famiglie in difficoltà, mamme single che altrimenti avrebbero dovuto rinunciare al sogno di acquistare una casa. 600 milioni di euro a disposizione delle banche per concedere crediti potenziali fino a 15 miliardi di euro.

“Il rilancio dei consumi e della produzione passa anche attraverso la definizione di nuove forme di accesso al credito, prodotti di credito innovativi recentemente introdotti nel nostro ordinamento o in fase di ridefinizione normativa (prestito ipotecario vitalizio, cessione del quinto)” si legge in una nota dell’Associazione.

A cura di: Paola Campanelli

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