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Mercato immobiliare: un 2015 con il segno più

Pubblicato il 19/01/2015

Aggiornato il 18/05/2015

Mercato immobiliare: un 2015 con il segno più

2015, tempo ancora di previsioni e bilanci. È così anche per il mercato immobiliare, che attraverso l’analisi dell’Osservatorio Tecnocasa ci fornisce il quadro dell’andamento di un settore che solo nell’ultimo anno ha visto i primi segnali di ripresa, dopo un lungo periodo di crisi.

Nel 2014 sono aumentate le transazioni: 420 mila in totale. Un numero buono che, secondo le previsioni, sembra portare bene anche per il nuovo anno, per il quale si presupporre un aumento fino a 430/440 mila unità abitative, anche nei capoluoghi di provincia e nei comuni più piccoli.

Certo, un numero esiguo rispetto agli anni d’oro del mercato immobiliare. “Dopo aver conosciuto un decennio ruggente (1997-2007), con la crisi il mercato immobiliare si è letteralmente dimezzato. Nel settore residenziale siamo passati dalle 807 mila abitazioni compravendute nel 2007 alle 403 mila del 2013. Siamo tornati al volume di scambi del 1984: un arretramento di trent'anni”. Lo dice uno studio di Rur - Rete Urbana delle Rappresentanze - e Censis - Centro Studi Investimenti Sociali -: secondo quest’ultimo, il fatturato del segmento immobiliare si sarebbe ridotto nel giro di 5 anni del 40%. Le previsioni in questo senso sono sì di ripresa, ma molto lenta e faticosa.

Continuano invece a scendere i prezzi delle case: per Nomisma il ritocco medio sarà pari al 3,2% e resteranno al riparo solamente le grandi città. Comunque si prevede per la fine dell’anno una riduzione che si attesta, a seconda delle città, in un intervallo che oscillerà tra il -3 e -1% rispetto al 2014. Milano, Roma, Palermo, Firenze, Torino, Verona, le grandi città che vedranno l’andamento più stabile, con una riduzione che non supererà, secondo le previsioni, il 2% dei prezzi.

Lo scorso anno ha visto anche un aumento dell’erogazione dei mutui concessi, pur contenuto, da parte delle banche che hanno preferito adottare un atteggiamento di cautela di fronte al ridotto potere di spesa degli italiani e al contesto di debolezza dell’attività economica.

A luglio scorso si contavano per la prima metà dell’anno mutui concessi a 118 mila famiglie rispetto alle 90 mila dell'anno precedente, aumentando del 31,2% nei primi 11 mesi dell’anno scorso: a giocare a favore, gli incentivi dettati dal decreto Sblocca Italia, spesso tuttavia indeboliti dall’aumento delle tasse sulla casa, Imu, Tari e Tasi.

Il 2015 vedrà ancora una ripresa e dati in crescita per il segmento prima casa; meno ottimistiche le previsione sugli acquisti per investimento, risentendo questi ultimi della pesante fiscalità che continua a funzionare da deterrente. Lo dice Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi di Tecnocasa, “Si muoverà principalmente chi è alla ricerca della prima casa e con un capitale iniziale già a disposizione”, dichiara.

Positive le previsioni anche per le locazioni immobiliari, con una domanda in crescita contro canoni di affitto sostanzialmente stabili.

Un mercato dunque, nonostante le difficoltà evidenti, che ha voglia di ripresa e di riprendersi la fiducia dei suoi protagonisti.

A cura di: Paola Campanelli

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