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Osservatorio sul Sentiment Immobiliare

14/11/2014
Osservatorio sul Sentiment Immobiliare

Il settore immobiliare vive negli ultimi anni una lenta trasformazione che ha portato a gestire la sua crescente complessità attraverso società di consulenza specializzate che lo supportassero con strumenti di analisi sempre più sofisticati.

È il caso dell’Osservatorio sul Sentiment Immobiliare, nato dal progetto di Federimmobiliare, dell’Università degli Studi di Parma e di Sorgente Group S.p.A. Da ormai diversi anni, il progetto ha come scopo l’osservazione e l’analisi su base trimestrale del percepito degli operatori del settore sull’andamento del mercato immobiliare e dei suoi investitori.

L’attività di ricerca dell’Osservatorio ha trovato un riconoscimento istituzionale con la creazione di un vero e proprio Laboratorio per le Ricerche sull’Economia e la Finanza Immobiliare, facendo compiere al settore un vero e proprio balzo in avanti verso i mercati esteri, che continuano a fare scuola anche nel nostro Paese.

In particolare, l’analisi in questione ha riguardato il sentiment del comparto, facendo luce su attese e aspettative dei soggetti che operano nel settore immobiliare e degli investimenti nel comparto Real Estate. Il metodo utilizzato si avvale di questionari sottoposti a 225 operatori intervistati, non solo dei settori consulenza, valutazione, progettazione, trading e development, ma anche professionisti ingegneri, architetti, notai, geometri. Misura del sentiment oggetto dell’analisi è l’indice di Fiups, che sta per Federimmobiliare, Università degli Studi di Parma e Sorgente Group S.p.A.

Il dati rivelano il sentiment comune di un’avvertita crescita del mercato immobiliare, con i prezzi in lieve aumento e la constatazione di nuove opportunità, in special modo concentrate nel nord-ovest.

A fronte di una crescita del settore residenziale, rimangono penalizzati quello industriale e del terziario, dove si rivela il gap più evidente tra prezzo proposto e prezzo effettivo di vendita.

L’indice Fiups misura sì i valori crescenti ma denuncia anche l’atteggiamento di prudenza degli operatori, registrando il lieve aumento di valore da 17,95 a 17,98.

Il 16% del panel degli intervistati vede investimenti interessanti nel settore alberghiero al Sud, con esempi importanti in località turistiche prestigiose come Capri, Tormina, Cortina che continuano a non risentire della crisi.

Dopo un quadrimestre che ha visto gli investimenti concentrarsi sul settore residenziale, il sentiment rivela un ritornato interesse per il settore commerciale: a favore di questo dato, la percezione di una ripresa economica e le strategie a breve della finanza mondiale. Un dato in più è proprio quello che riguarda il rinnovato interesse dell’estero per il settore immobiliare del nostro paese, legato inevitabilmente alla forte contrazione dei prezzi degli ultimi anni.

Sentiment positivo anche per il settore degli immobili industriali, favorito dalla tendenza delle città a riqualificare le aree urbane, in special modo delle città più grandi del nostro Paese.

L’analisi del secondo trimestre dedica una parte di intervista anche a raccogliere proposizioni da parte dei soggetti coinvolti. È peculiare come ne sia emerso che fenomeni come gli incentivi fiscali governativi e la maggiore liquidità concessa dalla BCE agli operatori immobiliari non costituiscano azioni interessanti ai fini del rilancio del comparto. Al contrario, il 60% ritiene essenziale rivedere la tassazione degli immobili, soprattutto quelli che costituiscono "prima casa" per gli acquirenti.

Insieme alla questione fiscale, è stata ritenuta importante dai più la questione dei crediti in sofferenza: per questo, sbloccare il capitale proprio potrebbe essere per le banche una nuova opportunità di finanziamento per il mercato. 

A cura di: Paola Campanelli

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