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Come si muoveranno i tassi di mutuo

Pubblicato il 11/01/2015

Aggiornato il 12/01/2015

Come si muoveranno i tassi di mutuo

La politica europea con riferimento alla gestione della lunga e perdurante crisi economica si è rivolta, non senza subire aspre critiche, verso una particolare attenzione al rigore e al controllo dei conti pubblici. Ciò ha comportato una contrazione pressoché generalizzata in tutto il Vecchio Continente dei consumi, e quindi della domanda interna, a fronte di un export che invece si presenta tutto sommato ancora in salute.

La Banca Centrale Europea che, come ripetutamente sottolineato da Mario Draghi, non fa politica, alla luce della linea tracciata da Bruxelles, ha sempre mantenuto i tassi di riferimento a livelli molto bassi, al fine di stimolare l'erogazione del credito verso le imprese e le famiglie, cercando così di favorire il crearsi di un circolo virtuoso in grado far ripartire la spesa privata.

Le ultime conferenze stampa del Board BCE, il Comitato Esecutivo della Banca centrale, forniscono importanti indicazioni agli operatori economici e non lasciano alcuno spazio di interpretazione: il costo del denaro si manterrà ancora basso tanto nel breve, quanto nel medio periodo.

Un dato questo che porta ad affermare che i tassi di mutuo si manterranno stabili nei prossimi mesi, rendendo sicuramente molto conveniente la sottoscrizione di un finanziamento a tasso variabile se l'orizzonte temporale del credito è breve. Al contrario, un mutuo per l'acquisto di un immobile che di norma ha durata molto più lunga, può essere acceso a tasso fisso, ponendo così l'aderente al riparo da eventuali fluttuazioni che, a crisi risolta, sicuramente porteranno ad un aumento dell'Euribor.

Se i tassi di riferimento sono bassi per effetto della politica monetaria, lo spread applicato dalla banca risponde alle logiche del mercato, e quindi anche del rapporto fra domanda e offerta. Gli analisti sono molto vigili nel valutare le ripercussioni sulla piazza del credito dell'attuale offerta di denaro vincolata alle banche che la BCE ha messo in cantiere, con destinazione prestiti a famiglie e imprese. Gli istituti di credito italiano hanno acquisito quasi cinquanta miliardi di Euro a tale fine. Un aumento dell'offerta potrebbe quindi avere contraccolpi anche sugli spread, facendoli scendere di qualche punto.

A cura della Redazione

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